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Santa Giustina - Rimini

27 ottobre 2008

Conferenza su San Paolo


La sera del 27 Ottobre, siamo stati invitati dal parroco di Santagiustina di Rimini Don Giuseppe, a seguire una conferenza molto interessante sulla vita di San Paolo.

La relatrice della conferenza: Suor Maria Gloria Riva ha descritto attraverso la lettura di tre bellissime opere d'arte la conversione e la vita di San Paolo, al termine della conferenza si è resa disponibilie a rispondere a molte domande.

Ringraziamo Don Giuseppe per questa magnifica serata e invitiamo tutti a vsionare le pubblicazioni molto interessanti di Suor Gloria.

 

Qui si possono vedere ulteriori fotografie.

 

 

 
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Templari ... la verità sta venendo alla luce

 

 

Templari ...la verità sta venendo alla luce, le dichiarazioni di alcuni "sedicenti templari" inducono le persone di buon senso, cavalieri e non, a delle riflessioni pubbliche poiché alcuni personaggi, esuli di spiritualità e direi del tutto ignari di come si debba definire un Cristiano ( sia Cavaliere che Religioso o laico) pretendono di riferire fatti storici, travisando, omettendo ed adattando completamente la realtà storica per i propri fini politici, economici, speculativi, a volte estremamente pericolosi, romanzando fatti fino a far perdere l'orientamento a qualsiasi persona disposta a capire cosa sia effettivamente successo quel 13.10.1307.
Io insieme ai miei Confratelli desideriamo contribuire alla massima chiarezza riguardo i fini, la fede, e gli scopi dell’Ordine del Tempio.

1) L'Ordine nasce, e rimane sempre Cristiano, fino alla fine.

2) L'Ordine non adorava idoli o bafometti, recenti studi e scoperte documentate hanno definito l'immagine di ciò che realmente veniva mostrato ai dignitari ed alle più alte cariche interne all'Ordine cioè, la reliquia più importante della Cristianità: La Sacra Sindone ( Barbara Frale, archivio Vaticano e alcuni documenti rilevati in Francia ed ancora in fase di studio presso gli atenei competenti di prossima pubblicazione).


3) L'Ordine fu processato in due tempi e con almeno tre inchieste volute da Papa Clemente V per poter temporeggiare con il re di Francia Filippo IV detto il bello poiché non intenzionato a sciogliere e/o sopprimere l'Ordine ( questo è documentato dalla corrispondenza tra il Papa ed i membri del Concilio di Vienna e del Tribunale Ecclesiastico deputato ad inquisire ed a processare gli appartenenti all'Ordine, conservata perfettamente negli archivi di Vienna e Vaticani).

4) Analizzando i fatti storici da Bonifacio VIII e le sue divergenze con Filippo di Francia, culminate con lo schiaffo di Anagni che di li a poco (7 gg) portarono alla morte del Papa stesso, ( autore di tale sfregio fu Sciarra Colonna, accompagnato da Guglielmo di Nogaret, braccio destro del Re ed alla successiva elezione di Clemente V (francese) la Cattedra di Pietro fu spostata ad Avignone, e non senza le proteste da parte di Papa Clemente, (corrispondenza documentata tra il Re ed il Papa), si denota chiaramente la volontà dello stesso Filippo IV di sottomettere il papato al volere della corona di Francia.

5) Il Regno Francese era sull'orlo della bancarotta (addirittura il re stesso fu accusato di aver coniato monete false), urgevano fondi e il re si era visto rifiutare l'ennesimo prestito chiesto all'Ordine, che come si sa era ricco, ed esente da tassazione o decime ed aveva nelle sue Domus magistrali la funzione di Banca e/o forziere dei regni europei, vista la fiducia, la sicurezza e le garanzie che poteva dare, tra l’altro mai disattese nemmeno all'atto dell'arresto, poiché non fu trovato quasi nulla di ciò che Filippo bramava (i tesori dei Regni erano già stati restituiti ai legittimi proprietari) e dovette accontentarsi di non dover restituire ciò che doveva al Tempio.

6) Il Papa Clemente in opposizione all'inquisitore Guglielmo di Francia ordinò una commissione d'inchiesta con tre Cardinali di cui uno era suo nipote Berengario Fredòl, il quale stabilì l'innocenza riguardo all'accusa di eresia. Clemente in seguito al risultato dell'inchiesta così decise: "Decretiamo che siano assolti dalla Chiesa, che siano riabilitati nella Comuione Cattolica e che possano ricevere i Sacramenti Cristiani.".
Dunque un'assoluzione per sentenza emessa (Pergamena di Chinon, archivio Vaticano, ritrovata il 12.09.2001 e resa pubblica il 13.09.2001).


7) Quindi Clemente (ricordate capo assoluto dell'ordine del Tempio) decise di sospendere l'Ordine, non di scioglierlo.

8) Papa Clemente non pubblica la sentenza di assoluzione temendo uno Scisma della Francia, comunica certamente al De Molay e ai suoi le sue decisioni.

9) Il Magister Templi e i suoi sapendo del perdono ricevuto ritrattarono le accuse pur sapendo che sarebbero stati poi condannati come relapsi come stabiliva la legge. Essi accettando il loro fio salvarono il loro onore, e sollevarono volontariamente la Chiesa da un grave imbarazzo e sopratutto evitarono un disastroso scisma nella già martoriata Cristianità.

Concludiamo queste nostre riflessioni che per ovvi motivi in questa sede non riteniamo opportuno approfondire e dettagliare oltre, Affermando che:

I Templari furono sempre Buoni Cristiani, fedeli al Papa accettarono l'estremo sacrificio. Come tutti i Cristiani sapevano che la vendetta spetta a DIO, specialmente ricordando il loro famoso motto "Non Nobis Domine...",e come tutti i veri Cristiani sapevano pregare Dio anche per i loro nemici.
Massoni, esoteristi, ed altri faccendieri hanno nei secoli cercato di appropriarsi della leggendaria fama dei Miles Templi vantando discendenze improbabili e compiti da svolgere (la Vendetta contro Il Papato) per darsi una credibilità.
Noi sappiamo che la loro eredità ed il loro messaggio è che per Dio e per il bene comune si può accettare non solo di morire ma anche di scomparire.
Fede, lavoro, dedizione all'ideale, lotta, testimonianza, sobrietà, carità, fedeltà, obbedienza, sacrificio sono state le loro virtù.

Noi Neotemplari Cristiani questo abbiamo compreso con il cuore e con la mente, e questo è nostro compito dover propugnare.


testo: Fr. Davide e Fr. Nadir

 


 
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I Templari e la Sindone di Cristo

 

 


Nella giornata di mercoledì 21.10.2009, abbiamo partecipato ad una conferenza della ricercatrice nonché archivista vaticana Dott.ssa Barbara Frale avente come argomento "I Templari e la Sindone di Cristo", svoltasi nell'aula magna dell'Università di Bologna "Alma Mater Studiorium", alla quale hanno presenziato almeno 200 persone tra accademici, storici, studiosi e semplici appassionati e curiosi dell'Ordine del Tempio.

L'argomento trattato dalla Dott.ssa Frale (illustrato nel libro da lei scritto avente medesimo titolo della conferenza) verteva soprattutto a dimostrare l'autenticità della Sacra Sindone e la straordinaria similitudine con la descrizione fatta da alcuni Cavalieri Templari del fantomatico idolo "Bafometto venerato" (da cui scaturì l'accusa di eresia) nei vari passaggi della Sacra Reliquia da Edessa a Torino dove è ancora custodita. Prima che dai Savoia, la Sacra Sindone fu custodita dalla famiglia "De Charny" la stessa del precettore di Normandia Goffredo de Charny arso sul rogo con l'ultimo Maestro dell'Ordine, Jaque de Molay, a riprova che questo passaggio tra la casa reale di Bisanzio dopo il sacco di Costantinopoli e l'Ordine templare è a tutti gli effetti reale. Esistono a sostegno altre argomentazioni e dettagli esposti nel libro della Dott.ssa Frale a cui si rimanda.

La nostra presenza alla conferenza era soprattutto per chiarire un particolare importantissimo inerente l'Ordine del Tempio, ovvero abbiamo chiesto alla Dott.ssa Frale se la pergamena di Chinon, che attestava di fatto l'assoluzione di tutti i Cavalieri Templari, fosse basata solo su un riesame degli atti a processo o anche su nuove deposizioni ed interrogatori ai dignitari dell'Ordine ed inoltre se Jaque de Molay e Goffredo de Charny erano a conoscenza diretta delle deposizioni, degli atti e dell'avvenuta sentenza di piena assoluzione.

La risposta della Dott.ssa Frale è stata diretta e chiarissima:...il Maestro dell'Ordine e il Precettore di Normandia furono ascoltarti dalla commissione stessa, la commissione invalidò il processo-farsa della giustizia francese poiché non avente titolo né giurisdizione in materia di eresia, essendo esso stesso un tribunale secolare. L'Ordine, sospeso di fatto dal Papa, fu assolto totalmente dalle accuse di eresia e tutti gli appartenenti furono riammessi ai sacramenti. Su questo argomento esiste un'intera raccolta di verbali e di carteggi. Vista la riammissione ai sacramenti (che per un Cristiano è molto più importante di altre cose), consapevolmente il Maestro e il Precettore decisero di ritrattare le deposizioni al tribunale secolare di Francia e per questo il tribunale, in nome del Re, li condannò seduta stante come relapsi al rogo.

La bolla papale contenente l'assoluzione e la riammissione ai sacramenti dei Templari fu secretata per evitare uno scisma della Francia poiché vi era uno scontro aperto fra Filippo IV da un lato ed i Templari ed il Papato dall'altro. Per il bene della Chiesa e di tutta la cristianità gli attori di questa tragedia decisero quindi di sacrificare se stessi salvando il loro onore e, tramite la loro grande fede, di scomparire per il bene della Santa Romana Chiesa. Questo si evince dagli atti e documenti originali. Ribadiamo il concetto che le carte di trasmissione che attestano la veridicità di una successione postuma dal De Molay in poi non hanno comunque valore legale poiché l'Ordine non era senile ma monastico e sottomesso alla volontà del Papa e solo il Papa poteva avvallare il Magister che era eletto dal Capitolo. Tutte le altre situazioni possono essere al massimo testimonianza della volontà di mantenere in vita un ideale. Anche quando portate avanti con serietà e dignità e non prive di riconoscimenti a livello laico e religioso come nel nostro caso, esse mancano del sostanziale requisito della continuità giuridico religiosa. Si conclude che devono considerarsi realtà ex novo, liberamente ispirate all'originale Ordine del Tempio.
Non dimentichiamo che chi volesse affermare di essere legittimato come vero e legale discendente dei Poveri Militi della Milizia di Cristo del Tempio di Gerusalemme sarebbe automaticamente scomunicato.


testo: Fr. Davide

 
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Conferenza su Pio XII


In data 08 novembre 2008 siamo stati presenti alla conferenza organizzata dal "Centro Studi Federici", relazionata da don Francesco Ricossa.
La conferenza ha illustrato le linee guida dell'attività pastorale e la posizione politica di Pio XII e ha indicato per sommi capi alcuni punti fondamentali, visto che gli scritti lasciatici spaziano su molteplici argomenti (molti dei suoi scritti trattano del rapporo tra la scenza, la morale e la religione).

Pio XII attualmente ha molti detrattori che lamentano la sua mancata posizione sulla questione Ebraica, a dispetto di questi, è stato ricordato che chi ha vissuto in quel periodo l'ha pensata molto diversamente.
Il più famoso ebreo convertito al cattolicesimo nel primo dopoguerra è stato l'ex Rabbino capo di Roma Israel Zolli che ha voluto prendere il nome di Eugenio Zolli in onore a Pio XII al secolo Eugenio Pacelli.

Inoltre è stato illustrato come in quel periodo la Chiesa dette una grande dimostrazione di Cristianità aprendo le porte delle Chiese, oltre per salvare un gran numero di Ebrei anche per mettere in salvo persone che gli erano ostili come il Gran Maestro della massoneria (Nanni), proprio a dimostrazione del fatto che nel momento del bisogno la Chiesa ha aperto le porte a tutti.


Pio XII.



Centro studi Federici.

 

 
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Risorgimento : una guerra contro la Chiesa ?

7 novembre 2009

 

Conferenza del Centro Studi “Giuseppe Federici”

sul tema:


"Risorgimento: una guerra contro la Chiesa?
Fatti e misfatti delle vicende risorgimentali."




Interessantissima la conferenza tenuta dalla Dott.ssa Elena Bianchini Braglia presidente nazionale del Centro Studi sul Risorgimento Italiano e sugli Stati preunitari. Il filo conduttore della conferenza è stato quello di porre l’accento sul fatto che, pur essendo un sentimento diffuso -condiviso anche dal Pontefice Pio IX- il desiderio dell’unità d’Italia, l’attuazione dell’unità ha percorso la via della conquista e dell’annessione al Piemonte piuttosto che della confederazione di Stati dai più auspicata.



Le derive calviniste e le ingerenze massoniche che di fatto hanno favorito il disegno dei Savoia, unitamente alla falsa propaganda che ha lasciato un ricordo storicamente falsato dei veri fatti e delle azioni dei protagonisti, sono state bene evidenziate. La conclusione è che l’unità d’Italia che si è attuata ha lasciato violentati nelle aspirazioni anche la maggior parte dei suoi fautori. Purtroppo il vero evento unificante fu, con le sue tragiche conseguenze (più di 600.000 morti da parte italiana), la Prima Guerra Mondiale.



Nel corso della conferenza è stato ben evidenziato anche il sentimento cattolico delle popolazioni Cispadane e Romagnole. Specialmente le popolazioni Romagnole, che la mitologia politica moderna vuole da sempre anticattoliche ed anticlericali, dal 1797 al 1800 riuscirono in fasi alterne addirittura a cacciar via le truppe francesi di Napoleone Bonaparte che avevano invaso le loro terre. Per difendere la loro fede ed il loro Pontefice gli insorti romagnoli misero a repentaglio la loro vita ed il loro benessere, come poi le puntuali ritorsioni in cui incorsero dimostrarono.




testo: Fr. Nadir


 


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