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Chiesa melkita o greco cattolica in Terra Santa

La Chiesa melkita o greco cattolica è una Chiesa di tradizione bizantina in piena comunione con Roma.  Il nome melkita viene da melekh che in ebraico significa "Re". Per lungo tempo è servito a designare, per opposizione alle Chiese non calcedonesi, quelle Chiese fedeli alla dottrina del Concilio di Calcedonia del 451 che sosteneva l'imperatore. I melkiti sono quindi i cristiani di rito bizantino che appartengono ai patriarcati di Alessandria - in Egitto -, di Antiochia - in Siria -, e di Gerusalemme - in Palestina -.

 

 

 

 

Un piccolo numero di Cristiani uniti in Cristo

In Terra Santa i cristiani sono - oggi come in passato - una piccola Chiesa.Per molteplici ragioni sociali, economiche e politiche molti di loro – soprattutto negli ultimi decenni – hanno lasciato la Terra Santa  alla ricerca di una vita migliore  e più tranquilla. E questo preoccupante fenomeno dell’emigrazione è purtroppo ancora in atto.I palestinesi cristiani oggi, quelli rimasti in Israele e Palestina e  quelli dispersi  dall’emigrazione  o dalle guerre del 1948 e del 1967 sono circa 500 mila cioè il 6% della  popolazione palestinese nel mondo. Solamente 180 mila  vivono oggi tra Israele e Palestina: 120 mila in Israele e 50 mila nei Territori Palestinesi… la popolazione araba cristiana rappresenta in Terra Santa solo poco più del 2%.I cristiani che oggi vivono nella Terra di Gesù  si dividono in due grandi gruppi: i cattolici e gli ortodossi. I cristiani cattolici, in particolare, comprendono i latini, più alcune minoranze come i maroniti, i caldei, i siriani, e gli armeni. Ci sono poi i melkiti, di rito greco bizantino: in comunione con Roma dal 1724, questi cattolici mantengono però la tradizione orientale, che hanno in comune con la chiesa ortodossa. I melchiti costituiscono la chiesa maggioritaria in Galilea. E qui, come pure nelle parrocchie dei Territori Palestinesi, in mezzo alla molteplicità di chiese si registra un fatto dal profondo significato ecumenico e che non ha uguali:  i cristiani ortodossi festeggiano il Natale il 25 dicembre, insieme ai fratelli cattolici, che a loro volta celebrano la Pasqua nella data (variabile) degli ortodossi.Non così a Betlemme e a Gerusalemme dove ortodossi e cattolici mantengono le proprie date . Ma i reciproci scambi di auguri, e le numerose  occasioni di amicizia producono in queste due città un  prezioso e concreto dialogo ecumenico manifestato  da un multiforme coro di voci.Fra i cristiani ortodossi,  quelli appartenenti alla chiesa greca sono il gruppo più numeroso, ma ci sono anche le comunità dei siriani, dei copti, degli Abissini (o Etiopici) e degli Armeni. Ci sono poi i protestanti di varie confessioni (luterani, anglicani, battisti …)  la cui presenza è cominciata qui nel secolo scorso. Si tratta di una popolazione cristiana quasi totalmente araba, se si eccettua la gerarchia ecclesiale che spesso non è autoctona, soprattutto quella della chiese ortodosse. Al di là delle diverse tradizioni linguistiche e culturali di origine, è bene ricordare, inoltre, che queste Chiese, questi cristiani, hanno l’esperienza comune, storica e secolare, di vivere in un contesto sociale e politico a maggioranza islamica.Differenti chiese, differenti liturgie, dunque … Eppure, dentro una realtà cristiana così multiforme, va evidenziato che la varietà dei riti non solo non nuoce all’unità ma la manifesta e che il patrimonio culturale e  spirituale delle Chiese Orientali è patrimonio della Chiesa universale. Per questo,  chi - con troppa facilità - fotografa questa chiesa madre di Gerusalemme come  una chiesa divisa, forse presenta un’immagine distorta. In fondo, nonostante le differenze che a volte creano inevitabili tensioni, gli occhi e il cuore di ogni fedele cristiano, di qualunque confessione egli sia, qui sono tutti indistintamente rivolti a questa tomba vuota…E così il  luogo simbolo di una  cristianità a più voci che è questo Santo Sepolcro di Gerusalemme, diventa l’emblema di un’unica chiesa. Non divisi dunque, ma  vicini e uniti attorno all’unico Cristo, e all’unico Cristo risorto…www.Telepace.it

 

 

 
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